venerdì 29 marzo 2013

The Golden Egg Book


Ecco la nostra proposta come classico per la Pasqua, The Golden Egg Book di Margaret Wise Brown, illustrato da Leonard Weisgard, per Golden Books.
Auguri a tutti i lettori
La redazione Zazienews

giovedì 28 marzo 2013

Ho sentito l'Eco e ne ho visto gli effetti


Ho sentito l'Eco e ne ho visto gli effetti.
Il sole è sorto da poco e un bambino e il suo papà pedalano verso un appuntamento speciale. Vanno ad incontrare l'Eco, vecchia "signora" che vive lassù, lontano tra i monti e riceve la domenica mattina. Eco ascolta tutti e a tutti restituisce desideri, pensieri segreti, rabbia e gioia.
E il fenomeno acustico per cui un suono, riflesso da un ostacolo, viene udito nel punto di emissione, diventa per il bambino una meravigliosa scoperta, spazio di una fantasia che non conosce confini e si libera tra monti, gole, dolci pendii, valli, diventando una grande occasione di gioco da condividere con il papà.
Un libro poetico che ci riporta il raffinato e, apparentemente semplice, lavoro sulla lingua di Alessandro Riccioni. Un bibliotecario speciale che contagia i suoi utenti con una passione, uno slancio e una conoscenza rari, un lettore attento e selettivo, un conoscitore delle insidie delle lingua, uno scrittore che nel libro L'Eco, in catalogo per le edizioni Lapis, si diverte con i personaggi messi in pagina e invita il lettore a muoversi tra silenzi, parole e sogni. Una storia che diventa visione nelle belle illustrazioni di David Pintor, illustrazioni che ci riportano un paesaggio italiano morbido e avvolgente, una natura meravigliosa, un luogo dove le emozioni sono di casa.
Questa sera, alla libreria Giannino Stoppani, alle ore 19,30, Alessandro Riccioni incontrerà lettori e amici. Siete tutti invitati.
Se poi dopo aver letto il libro, nei prossimi giorni, vorrete continuare a dialogare con l'autore potete salire a Porretta e trascorrere del tempo, con lui, in biblioteca. Vi consiglierà anche libri imperdibili.
Silvana Sola

mercoledì 27 marzo 2013

Tante Cenerentole



Lunedì sera, all'inaugurazione della mostra Nei libri il mondo presso la biblioteca Amilcar Cabral, Vera Martinelli ha accolto i visitatori con una speciale lettura dedicata a Cenerentola, che vogliamo
condividere con il lettori di Zazienews.
Nei libri il mondo, continua questa sera alle 19.30 alla Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani, con la presentazione del libro Il mondo è tuo, di Riccardo Bozzi e Olimpia Zagnoli, edito da Terre di mezzo editore.
Scarica qui l'invito.
La redazione Zazienews

Buonasera.
Mi chiamo Tam o Zezolla, Mara, Ottighitta oppure Vassilissa, ma sicuramente voi mi conoscete come Cenerentola. Sono nata in Cina quasi 1200 anni fa. In realtà alcuni studiosi pensano che sia nata ancora prima, forse in Egitto più di due mila anni fa, ma di questo non ne ho prova certa.
Sono nata in Cina e poi sono rinata un po' ovunque, non c'è paese che non mi conosca, clima in cui non sia vissuta, cibo che non abbia assaggiato. Ma ovunque io sia nata, ovunque io sia vissuta la mia vita è sempre stata contraddistinta da alcuni elementi fondamentali.
Sono orfana. Di mia mamma non si sa nulla, nessuno mi ha mai raccontato alcunché. Di mio papà invece ho memoria, un uomo buono per lo più e sicuramente mite, visto il temperamento autoritario della mia matrigna. Sì perché ovunque fossi mio padre si è sempre risposato, sempre, non ha mai saputo gestire la solitudine forse, o forse cercava una nuova madre per me.
Comunque sia finiva che non trovavo alcuna nuova madre: mio padre moriva oppure si dimenticava di me e io finivo a far la serva nella mia stessa casa per la matrigna e la o le sue figlie. Il numero delle mie sorelle non è ben definito: a volte ne ho avuta una altre volte addirittura sei, ma il numero non è mai stato un problema, il problema vero era che erano quasi sempre cattive.
Io invece mi sono mantenuta buona e gentile di animo, sempre e nonostante tutto, e forse proprio per questo, alla fine non sono mai stata sola: ho sempre incontrato qualcuno disposto ad aiutarmi anche nei momenti più bui. Ma la mia fortuna non la devo ai miei aiutanti, o almeno non solo. La mia più grande fortuna è quella di essere sbadata, proprio così, devo tutto al fatto che perdo le cose. E infatti in tutti i paesi, le epoche che ho visitato ogni volta che ho perso una scarpa, o altro, ho incontrato l'amore e con lui la felicità e una vita non più da serva, ma spesso da regina.
Penserete voi che vivere sempre la stessa storia possa annoiare, ma a me questo non è mai successo, perché pur capitandomi sempre le stesse avventure nulla era mai uguale alla volta precedente.
In Cina sono nata con il nome di Ye Xian e i miei aiutanti sono stati lo spirito della mia defunta madre e un pesciolino e ho sposato il re dopo averlo conosciuto ad una festa dove indossavo vestiti molto fini, un mantello di piume di Martin pescatore, dei gioielli e un paio di sandali dorati.
In Vietnam il mio nome era Tam e mio marito era il figlio dell'imperatore. Sono riuscita a incontrarlo perché il Budda e un semplice pesciolino mi hanno aiutato e mi hanno donato vestiti magnifici, un vero cavallo e dei sandali d'oro
A Napoli mi chiamavo Zenzolla ed è stata una fata ad aiutarmi. Lì ho sposato il re che mi ha riconosciuto per via di un paio di pianelle.
Nei Balcani mi hanno chiamata Mara ed è stato lo spirito di mia madre incarnatosi in una mucca a donarmi le babbucce che mi hanno fatto incontrare il figlio dello Zar.
Nei paesi arabi ho sposato il principe perché un pesciolino mi ha regalato un pettine d'oro, un vestito di seta verde, ricamato con fili d'oro e profumato di rose, e un paio di zoccoletti d'oro.
Per alcuni la mia storia festeggia l'iniziazione di un rituale di passaggio di una ragazza dall'infanzia all'età matura, per altri serve a stabilire i requisiti domestici che una giovane donna deve avere per trovare marito, per altri ancora descrive la via per il successo raccomandata ai giovani, la ricompensa dello stoicismo, alcuni poi dicono che racconta dell'abuso e della violenza sull'infanzia o delle difficoltà che nascono dalla rivalità fra fratelli. Comunque sia è la mia storia, e a me piace molto, ciascuno di voi può trovarci dentro i suoi sapori, gli odori che ama, le strade che conosce, i vestiti che sogna e il messaggio che gli arreca più speranza.
Vera Martinelli

Tempo di tè. Tempo di me



Il tè, con i suoi profumi, i suoi sapori e i tempi lenti, necessari per l'infusione e la degustazione, è protagonista nelle tavole che l'illustratrice Ayumi Kudo ha realizzato per la mostra Tempo di tè. Tempo di mè. Le erbe e i fiori, già parte integrante del lavoro artistico dell'illustratrice, sono qui dosati per creare tavole materiche e ricche di poesia. 
Nelle parole che accompagnano le opere, Ayumi racchiude piccoli e grandi pensieri, con semplicità e profondità.
La mostra, a cura di Elena Rambaldi, è realizzata in collaborazione con Mondo di Eutèpia, Nipponica e  ha il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
Inaugurazione, stasera, alle ore 18, nella sala da tè Mondo di Eutèpia.

La redazione Zazienews
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martedì 26 marzo 2013

Famiglie


Kitty Crowther, Nicole Claveloux, Pija Lindenbaum, Maurizio Quarello, Patricia Polacco, Olivier Tallec, Julian Hector. Tra le più importanti firme del panorama editoriale mondiale, ritroviamo gli artisti che hanno illustrato alcuni dei libri della mostra Famiglie. Papà, mamme, fratelli, zii, nonni, cugini e amici. Marius, Raphaël, Jérôme e Jan tra i piccoli, Camelia e Clarissa, Bobby e Jamie, Titiritesa e Wendolina, Héctor e Adrián, Bertie e Lee, Alba e Bella, Jack e Jim tra gli adulti, sono solo alcuni dei protagonisti degli albi illustrati esposti in mostra, per raccontare la famiglia omogenitoriale, con due mamme, o due papà. Ricordiamo poi il lavoro di due case editrici, la svedese Olika e l'italiana Lo Stampatello che da qualche anno, affrontano con passione e impegno questi temi. I loro editor saranno presenti questa sera all'inaugurazione della mostra, ideata da Giannino Stoppani Cooperativa Culturale, e promossa da Regione Emilia-Romagna, Assessorato Cultura, Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche, in collaborazione con Centro Documentazione Arcigay “Il Cassero”, Famiglie Arcobaleno, Lo Stampatello.
Lo staff Zazienews

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lunedì 25 marzo 2013

Visibili e invisibili: nei libri il mondo. La vita nelle pagine e nelle piazze








Sabato 23 marzo, dopo il laboratorio al Parco Villa Ghigi con l'illustratrice svedese Kristima Digman, siamo ritornate in città, in libreria. A pochi metri da noi sfilava una manifestazioni di migranti. Non sono una street photographer, ma con il mio IPad ho catturato qualche immagine. 
Domenica mattina, nessun giornale locale, dava conto di questa manifestazione.
Ci sono anche  dei bambini fra i dimostranti, ragazzini, a fianco degli adulti, dietro o davanti gli striscioni. Penso ai bambini accompagnati dai genitori per un laboratorio in un bellissimo parco che abbiamo appena lasciato e guardo questi bambini. Bisogna colmare le distanze, lavorare per un avvicinamento. La mostra Nei libri il mondo potrebbe favorirlo.
Grazia Gotti

Oggi a Bologna, alle ore 18, alla Biblioteca Amilcar Cabral inaugura la mostra Nei libri il mondo. Una mostra bibliografica, una ricognizione internazionale di libri per ragazzi che raccontano il tema dei migranti, della mondialità, del meticciamento tra culture. 180 titoli che parlano di zone di guerre e d’abbandono dei paesi d’origine, di diritti lesi e della necessità di sottolineare il rispetto, la dignità, la cittadinanza, la vita o che mostrano Cenerentole dalle scarpette di sughero e speciali incontri con l’arte e la moda. Libri che narrano di invisibilità, di viaggi della speranza cuciti sulla stoffa, che mostrano manufatti meravigliosamente impressi nella pagina, o percorsi di donne e uomini che offrono la loro arte come ponte di incontro e conoscenza. Un modo per parlare di multicultura e inclusione attraverso le figure e le parole. Accanto ai libri, sagome di trolley e di valigie, e poi ingrandimenti o frammenti di illustrazioni che offrono suggestioni visive pensate per creare nuovi percorsi di accesso a tematiche spesso complesse, a volte anche dolorose. 
La mostra è itinerante e dopo Bologna raggiungerà Biella. Il calendario ha già anche altre tappe fissate che la porterranno, fino alla fine del 2014, in giro per lo Stivale.
Il catalogo ospita contributi dell'antropologa Matilde Callari Galli, di Vinicio Ongini, conoscitore dei fenomeni multiculturali e appassionato narratore di Cenerentole, dello scrittore e giornalista sportivo Luigi Garlando, della regista Elisabetta Lodoli e di molti altri. Un catalogo che indaga percorsi bibliografici, riflette sul dialogo, da voce a editori, ad autori ed illustratori che più di altri hanno mostrato sensibilità ai temi, e sono riusciti a dare corpo e voce cromatica a bambine e ragazzi che chiedono di vivere la normalità del quotidiano, o la straordinarietà di eventi positivi.

Mostra a cura di Giannino Stoppan Cooperativa Culturale, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione - Direzione generale per lo studente, la Biblioteca Amilcar Cabral/ Comune di Bologna | Dipartimento Cultura e Scuola | Istituzione Biblioteche di Bologna | Settore Istruzione 

Promossa da Regione Emilia Romagna, Fondazione Don Paolo Serra Zanetti, Comune di Biella, con il sostegno di Fondazione del Monte, G.D, Coop.

Catalogo e exhibition design: Chialab

Silvana Sola
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domenica 24 marzo 2013

La mia strega non è infallibile: parole figure da New York



Giovanna Calvino ci dice che papà Calvino l'ha aiutata ad una convivenza serena con le streghe, mentre le leggeva passi dall'Inferno dantesco o le gesta di un Ulisse viaggiatore perenne.
La strega dentro di me, in catalogo per Mondadori, è il primo libro dedicato ai ragazzi uscito dalla penna di Giovanna Calvino, un  albo illustrato nel quale si materializza, attraverso il segno colto e molto personale di  Marina Sagona, una piccola strega chiacchierona, pronta a far sentire la sua voce.
Una strega testarda, ma da amare, una strega strillona, ma capace di essere un'amica unica.
Domani 25 marzo alle 19,30, in programma per la tredicesima edizione di Fieri di Leggere, autrice e illustratrice, presentate da Antonio Monda, saranno alla libreria Giannino Stoppani.
Una speciale occasione di incontro, di domande e di risposte, un' occasione per vedere le tavole originali realizzate per il libro.
Un'occasione di mondialità che arriva a  Bologna attraverso i libri e i suoi protagonisti,  nei giorni di Bologna Children's Book Fair.
Silvana Sola
Qui l'invito

venerdì 22 marzo 2013

Famiglie. Papà, mamme, fratelli, zii, nonni, cugini e amici



Fra i libri presentati nel catalogo della rassegna Famiglie (vedi evento di fieri di leggere) vi è quello di Nicole Claveloux, la grandissima illustratrice francese. É sorprendente se si considera che si tratta di un libro pubblicato nel 1999 per Être Éditions di Christian Bruel. Uscito poi di scena per le traversie della casa editrice, ora ritorna, in questo 2013, per l'impegno editoriale e culturale di Thierry Magnier (io tifo per lui per la corsa di editore di eccellenza in questa cinquantesima edizione della Bologna Children's Book Fair).
Grazia

Infanzia e Natura


Non ricordo né quando né come è cominciata questa ricerca. Credo durante la mia visita a Gotemborg, in occasione della fiera nordica. Sapevamo che la Svezia si sarebbe messa in vetrina a Bologna e allora pensammo di dedicare la primavera del 2013 al tema verde che ci stava a cuore proprio a partire da due autrici-illustratrici svedesi, Lena Anderson e Kristina Digman. La prima era a noi nota sin dai tempi di Linnea nel giardino di Monet, della seconda seguivamo il prendere forma del progetto che ha per protagonista la piccola Flora, scoperto qualche anno fa in uno stand della fiera di Bologna. Abbiamo anche pensato di tradurre la saga della piccola Cappuccetto verde che ci invita ad osservare la natura, e ci siamo messe in attesa che qualche editore europeo dichiarasse interesse per entrare in coedizione al fine di ottenere costi più bassi. Ma gli unici ad accorgersi di Flora sono stati i giapponesi. Grazie alla collaborazione con enti e istituzioni con i quali collaboriamo e alla Svezia, è stato possibile realizzare le due mostre, una ad Anzola dell'Emilia, l'altra in collina al Parco Villa Ghigi.
Poi si sono unite a noi altre realtá come l'Orto Botanico della nostra antica Universitá, presso il quale il conservatore Bassi scambiava lettere con Linneo. Durante la ricerca fra nuovi e vecchi titoli è affiorata la figura di Pierina Boranga, sconosciuta agli attuali conservatori, ma immediatamente apprezzata e così questo week-end si apre con tre mostre verdi.
Tutto il verde è poi approdato al primo numero di una rivista che abbiamo in animo di mantenere in vita.
Dal risveglio primaverile non è indenne Hoffmann, il nostro negozio di giochi e giocattoli.
Lì stasera si inaugura ufficialmente il percorso verde con la celebrazione del bellissimo E poi... è primavera, pubblicato da Babalibri, di cui aspettiamo anche lo stupefacente La vita segreta dell'Orto di Gerda Muller. In fieridileggere.com potete scaricare il programma. Per acquistare la rivista clicca qui.
Grazia Gotti

giovedì 21 marzo 2013

La forza ecologista del silent book



Un pianeta che cambia, pubblicato da Minedition, è un piccolo capolavoro.
Uno speciale silent book ideato e illustrato da Jimi Lee.
Dalla Corea del Sud a Tolosa per studiare graphic design, Jimi Lee ha scelto la città del sud della Francia anche come luogo di vita. I suoi lavori esaltano l'incontro tra contenuto e forma e il libro,
Un pianeta che cambia, è un cartonato "senza parole, ma pieno di speranza". Una narrazione ecologista che obbliga alla riflessione, un quadrato leggero e pulito con un grande buco al centro attorno al quale gira il mondo. Un mondo che, nel tempo, preso dalla bramosia di costruire, ha cancellato spazi verdi, alberi e piante per lasciare posto ad una gelida giungla di cemento.
Ma "il mondo gira" e i pensieri e le azione di pochi possono diventare esempio per molti: il pianeta cambia e sopra ai grattacieli nascono giardini, di fianco ad edifici che babelicamente si estendono verso il cielo, crescono alberi nuovi, pieni di vitalità.
E accanto alla rinascita di una natura che è vita, accanto a comportamenti etici che permettono di immaginare scenari meno apocalittici, ci sono i gesti di piccoli portatori di semi che forse hanno letto L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono e ne hanno, da subito, condiviso la filosofia.
Silvana Sola

mercoledì 20 marzo 2013

A scuola con i libri


Faccio tutto da me, libro e recensione. E' in libreria da oggi A scuola con i libri. Avventure di una libraia-maestra, Bur Rizzoli. Perché ho scritto questo libro?  Per rendere omaggio ai tanti bambini che ho incontrato dal 1987 al 1997, quando ero maestra oltre che libraia, e a tutti quelli che ho incontrato nel decennio successivo, in scuole e biblioteche.
In occasione del trentennale della mia esperienza di libraia, posso dire che dopo tutto ciò che ho visto di brutto in giro, nella politica, nell' Università, nella televisione, nei giornali, nelle associazioni, anche quando si fondano per scopi nobili, insomma dopo aver trascorso più di un decennio solo fra gli  Olimpii, mi è tornata una struggente nostalgia dei bambini. Dentro la nostra classe, una volta chiusa la porta, partivamo ogni mattina per viaggi ed esplorazioni. Con i libri e le figure, con le parole, la gentilezza e l'affetto, con compassione ed ironia. Il merito era tenuto in gran conto ed ammirato, la solidarietà praticata e la gratitudine trovava sempre un posto fra i banchi.
Poi il riso, sempre benvenuto. Al posto del Crocefisso un disegno di Toti Scialoja: "Se uno squalo va alla scuola, c'è un maestro che si sgola". Che nostalgia! 
Grazia Gotti

martedì 19 marzo 2013

Fondazione Ponchiroli



Sono stata invitata a Viadana dalla Fondazione Ponchiroli per parlare del lavoro di Daniele Ponchiroli per la collana Einaudi Ragazzi e di Le avventure di Barzamino, grazie al post del 15 ottobre scorso.
Mi sono ritrovata in un luogo molto bello, il MUVI, un centro culturale composto di biblioteca, galleria, sala conferenze. A presiedere la Fondazione è stata di recente chiamata Cristina Ferrari, pianista, direttrice artistica dei Teatri Civici di Piacenza. E' stato molto emozionante ritrovarmi con la Signora Ponchiroli, con il figlio e con persone che lo hanno conosciuto. Abbiamo riletto insieme  alcuni passaggi di Barzamino e ci siamo interrogati sul presente. Meditare è un verbo di Ponchiroli che faccio mio ed invito i lettori a  leggere quest'opera e a cimentarsi con il gioco finale che l'autore ci suggerisce. Dalle  profonde meditazioni scaturite nello spremere il racconto si  ricavano delle regole per vivere. Ponchiroli ne indica sei ed invita il lettore a trovarne altrettante e a scriverle sullo spazio apposito che ha lasciato in appendice al racconto. Le sei regole sintetizzate:
1 andarci piano col vino
2 tutto il mondo è paese
3 non fidarsi della gente che parla difficile che non si capisce un'acca di quel che ti dice.
4 stare bene attenti a quelli che portano la palandrana, possono nascondere la coda perché invece di uomini sono scimmioni
5 non si può stare a lungo nell'isola deserta di Barzaneta
6 contenti di essere arrivati a casa. Il difetto sta nel manico (questo è il punto politico e per capirlo bisogna leggere il romanzo, che consiglio vivamente perchè utile per capire in questi tempi chi ha “ il cortello dalla parte del manico” (cortello è dell'autore).
Ponchiroli, nato nel 1924, è stato ricordato nel bel libro di Ernesto Ferrero dedicato alla casa editrice Einaudi, appare nella dedica in  Se una notte d'inverno un viaggiatore, di Italo Calvino, uscito nel 1979, che contiene il personaggio del Dott. Cavagna.
Ho letto Barzamino cercando delle ascendenze. A cominciare dal comico, sento l'eco di Rabelais e di Croce, il nostro Giulio Cesare Croce, quello di Bertoldo.
Ho poi classificato i giochi linguistici, molto più efficaci di quelli blandi di certa letteratura contemporanea. Se si usa l'aggettivo civile per definire il riso di  Gianni Rodari, di che genere è quello di Barzamino? Se dovessimo trovare tante denominazioni per il riso letterario come facciamo per i chicchi (carnaroli, vialone nano, basmati, venere, ciascuno con una propria forma e colore) quali per Pinocchio, Gian Burrasca? Barzamino è loro compagno? A mio avviso degnissimo compagno.
Nel 1976 la pensava così:
“Cerchiamo che fin dall'infanzia i giovani di domani non siano come quelli del 68, in rottura con tutto e con tutti, ma in realtà in rottura con se stessi, senza alcun retroterra su cui poggiare i piedi per spiccare un concreto salto in avanti. Era mancanza di cultura e di fantasia, e i veri rivoluzionari- lo sappiamo – non sono privi né dell'una né dell'altra”.
Gli incontri della Fondazione Ponchiroli proseguono e sono dedicati a Pellegrino Artusi, Federico Fellini, e a Verdi & Shakespeare. (questo ultimo è a cura di Quirino Principe).
Grazia Gotti
In foto Cristina Ferrari

lunedì 18 marzo 2013

Il bosco guarda e ascolta: dall’orecchio di Pamiggiani ai gialli e verdi di Vivant


Sto aspettando un giorno lontano dai ritmi lavorativi per andare a Borgovalsugana, in Val Sella, a vedere la Cattedrale Vegetale realizzata dall’artista Giuliano Mauri. 
Una vera cattedrale gotica a tre navate. Me ne aveva parlato Marco Dallari, aveva mostrato, in un incontro di formazione, immagini di questa straordinaria costruzione arborea. E ho ricercato le ottanta colonne di alberi intrecciati nel volume Land Art di Florianne Herrero e Ambre Viaud, in catalogo per la casa editrice francese Palette... Mi è dispiaciuto non trovarne traccia e non trovare traccia di alcuna opera d’arte “verde” presente sul suolo italiano.
Il volume, con una copertina che riporta nel titolo il colore del prato, un prato quasi reale, da toccare, si muove in una geografia mondiale e presenta esempi di Land Art, molti inseriti in spazi verdi.
Un libro d’arte per ragazzi che offre al lettore la visione di musei a cielo aperto che interagiscono con il paesaggio, di opere d’arte che si svelano o si celano, di spazi verdi che, nell’intervento degli artisti, diventano rifugio, casa, luogo di ascolti speciali, aree di sacralità, di silenzio o di gioco.
Il progetto Infanzia e Natura si propone di sollecitare un diverso rapporto con la natura, un rapporto fatto di consapevolezze, di sguardi più accorti, di apertura verso lo stupore e la meraviglia, e di buoni libri.
Silvana sola

venerdì 15 marzo 2013

Francesco


Avevo messo il piccolo volume dal titolo Francesco nella borsa e mi ero diretta verso il Teatro Comunale di Bologna per la prima di Wagner, L'olandese volante. Sapevo della fumata bianca. Alla fine del primo atto ho saputo di Papa Francesco. Tornata a casa mi sono ricordata di un post sul libro americano che l'autrice mi aveva dedicato e ho pensato a queste coincidenze, libri per bambini dedicati a Francesco, il nuovo Papa che sceglie di chiamarsi Francesco. A tarda sera, riascoltando Wagner, ho letto il Francesco di Giovanni Nucci, pubblicato da Rizzoli. A lettura ultimata, una lettura accompagnata dalle immagini in bianco e nero di Pia Valentinis, sono rimasta perplessa. Non so perché ma il libro non mi ha emozionato. Forse l'emozione wagneriana era stata troppo forte ed aveva assorbito ogni riserva emotiva. Rileggerò Francesco di Nucci, riguarderò il Francesco di Demi, e sarò lieta di esporre entrambi in un posto d'onore in libreria. Ancora una volta i libri per ragazzi hanno anticipato i tempi. 
Grazia Gotti

giovedì 14 marzo 2013

Multicultura

180 titoli, italiani e stranieri, per raccontare di migranti, di rifugiati, di intrecci, di fili, di arte, di moda, di vita, Giannino Stoppani edizioni, a giorni in libreria Seguici su Fieri di leggere
La redazione
Elena Rambaldi

Flora

Oggi piove e non possiamo nemmeno dire Governo ladro! Ci consoliamo con la piccola Flora di Kristina Digman, l'illustratrice svedese che mettiamo in mostra a Villa Ghigi. Preannunciamo con qualche anticipo sull'inizio della primavera il numero speciale di Infanzia e Natura, a giorni in libreria.
Se vuoi seguirci nel percorso "verde" segui Fieri di leggere
Scrivi, commenta, invia immagini.

La redazione di Infanzia e Natura
Francesca Falcone

Giungla Urbana



Roberto Anglisani e Maria Maglietta sono attori, registi, autori di molti testi teatrali.
Al teatro si sono dedicati con slancio e passione, portando sulla scena temi difficili, temi che pongono l’infanzia e l’adolescenza al centro dei pensieri e dello sguardo del pubblico.
Anche Giungla, il bel libro in catalogo per Rizzoli, nasce come spettacolo, rappresentato con grande successo in teatri italiani e stranieri.
Ora la fatica della scrittura teatrale si fissa sulla carta e invita il lettore ad addentrarsi in una giungla senza animali feroci, ma piena di belve.
Una giungla urbana nella quale la sopravvivenza è difficile, in modo particolare per chi vive al margine, per chi ha la strada come spazio di vita ed è esposto alle intemperie climatiche e sociali.
Nel romanzo ci sono Shirkan, Baloon e Baghera, ma la storia raccontata non è Il libro della Giungla di Kipling.
La giungla raccontata da Anglisani e Maglietta è molto più spietata, infida e i dieci ragazzini si muovono a fatica, rischiando di precipitare in trappole nascoste, schiavi di uomini senza scrupoli.
Ma anche nella città/giungla ci possono essere incontri fortunati, incontri che permettono di immaginare nuove strade di vita.
E se il finale fosse un altro?
Se fosse lo stesso, ma anche diverso?
Proviamoci. 
Quella mattina Muli riuscì a realizzare molti dei suoi desideri...

Silvana Sola

mercoledì 13 marzo 2013

Lezione ventesima


Nonostante le tante cose da chiudere per l'incipiente programma Fieri di leggere, ieri mi sono regalata la ventesima lezione di Antonio Faeti, nella bella sede di San Giorgio in Poggiale, proprio davanti all'Accademia.
Le foto qui pubblicate, se pur di non grande qualitá, danno il senso di questo bell'incontro di due ore dedicato alla grandissima Virginia Woolf. 
Prime edizioni italiane, belle copertine, ( se fossi ricca comprerei  volumi Hogart Press per regalarli a Faeti per gratitudine), immagini di Faeti, bibliografia illustrata. Un altro mondo, persone che vengono da altre cittá, pubblico attentissimo. Alla fine della disamina dei volumi, una sequenza di immagini. 
La bibliografia riporta anche tutti gli scritti di Vita Sackeville West. Giusta scelta quella di accostare le due grandi amiche, complici, con l'augurio che anche a Vita venga restituita la sua grandezza.
La parte della lezione dedicata alla pittura è stata sublime!
Grazia Gotti








martedì 12 marzo 2013

Una nuova libreria


Ieri non siamo riuscite a postare nulla e ci scusiamo con i nostri affezionatissimi lettori.
Siamo andate in tilt: troppe cose da seguire per la tredicesima edizione di Fieri di leggere, il programma di incontri, presentazioni, mostre che prende il via in concomitanza con la Bologna Children's Book Fair per chiudere a giugno.
Il programma prevede oltre sessanta incontri con autori, mostre, e una intensa programmazione in libreria. Sará in rete a giorni.
Ma prima del 22 c'è una data da mettere in agenda: 16 marzo, pomeriggio, Carpì
Inaugurazione Radice - Labirinto, libreria per l'Infanzia fondata da Alessia e Dario



A Carpi Alessia e Dario hanno dato vita a Radice-Labirinto, una libreria per l'Infanzia. Festa di apertura, sabato 16 marzo. Mutuando il nome dalla fiaba di Italo Calvino La foresta-radice-labirinto, i due coniugi dichiarano le loro ascendenze culturali e scegliendo di rivolgersi all'Infanzia, operano una scelta di campo netta e precisa. Alessia Napolitano ha frequentato l'infanzia piccola dei servizi educativi, si è formata sui libri di pedagogia, è abitata da un naturale talento didattico, è mamma del piccolo Giulio. Durante un laboratorio con i bambini tenuto da Alessia alla libreria Giannino Stoppani, i genitori erano stupiti per tanto talento pedagogico, per la sua divertita e partecipe consonanza con i bambini. Ho avuto modo di ragionare con lei durante i mesi del master in Accademia Drosselmeier e di scoprire insieme a lei aspetti nuovi della pedagogia durante un viaggio a Norimberga in occasione della Fiera internazionale del giocattolo. Là è nato l'esalogo, sei regole per l'età zero sei. Più che regole sono punti di partenza di un percorso che porterà Alessia a dialogare con le insegnati dei nidi a Bologna e provincia, in coppia con Beatrice Vitali, esperta di arte terapia e di bambini sordi. Beatrice sta ora lavorando al progetto di una nuova scuola dell'Infanzia dopo l'esperienza del Nido Il cavallino a dondolo, a Bologna, per la Fondazione Gualandi. Beatrice ha frequentato l'Accademia Drosselmeier e qui ha incontrato Alessia. Anche Dario, il compagno di Alessia ha poi frequentato l'Accademia, ed ora insieme accendono le luci in una piazzetta di Carpi, una città colta che di certo accoglierà con favore la cultura, l'entusiasmo, la grande carica umana e culturale che la giovane coppia comunica. Fu Alessia a farmi leggere Il terzo paesaggio e a spingermi verso il verde...
"Io vorrei portare in città le fragole del bosco, ma non in un cesto: vorrei che fossero le fragole a muoversi, come un esercito al mio comando, che marciassero sulle proprie radici fino alle porte della città. Vorrei che i rovi carichi di more s'arrampicassero su per le mura, vorrei che il rosmarino e la salvia e il basilico e la mentuccia invadessero le vie e le piazze". Italo Calvino
Grazia Gotti
Qui l'invito per l'inaugurazione

venerdì 8 marzo 2013

Donne, pedagogia, orti e giardini


Le sollecitazioni che arrivano dal progetto Infanzia e Natura, sul quale stiamo lavorando, sono tante. Tanti i contenuti di straordinaria attualità in campo, tanti i libri per ragazzi che arrivano da molte parti del mondo, tante le piste da indagare.
E durante la ricerca è apparso uno speciale libro per adulti:
In giardino e nell’orto con Maria Montessori, di Fefè editore, ci riporta il pensiero della grande pedagoga di Chiaravalle, che, già nel 1909, in occasione della pubblicazione del libro, in cui parlava dell’applicazione del metodo della pedagogia scientifica nelle Case dei Bambini, metteva sulla carta riflessioni sull’importanza di portare  all’interno dell’universo infantile il lavoro agricolo, la cultura delle piante, l’allevamento degli animali.
Nel volume La scoperta del bambino, oggi in catalogo per Garzanti, dedica poi un capitolo alla natura nell’educazione soffermandosi sul significato del giardino nella crescita dei piccoli, sulla necessità di offrire al bambino un luogo dove ogni pianta è importante per la qualità della vita materiale, “i polmoni respireranno bene là dentro”, scrive, ed è determinante per la qualità della vita spirituale.
Immagina le architetture delle Case dei Bambini con un fuori in cui piante e fiori non siano degli sconosciuti, ma degli amici, delle vite ai cui dedicarsi, da guardare, curare  e apprezzare
A distanza di molti anni dalla Regione Marche, la sua terra di origine, arriva la notizia di un progetto titolato Un orto biologico a scuola che, negli anni, ha coinvolto centinaia di scuole, scuole che hanno dedicato parte del tempo della didattica al lavoro nei campi.
E dal sito Orti di pace leggiamo e sottoscriviamo le parole di Pia Pera:
“Le cose da fare sono tante: orti e giardini didattici nelle scuole, orti terapeutici dove coltivare la pace interiore, orti per chiunque, pur non possedendo terra, desideri coltivare fiori e ortaggi in uno spazio pubblico. Buon lavoro, dunque!”
E buon 8 marzo!
Silvana Sola

giovedì 7 marzo 2013

La casa di Momo



La casa di Momo è un centro lettura e centro gioco del Comune di Bologna e si trova nel quartiere Reno. Il centro è ospitato in un edificio di cemento nel cui corpo ha sede lo storico nido d'infanzia Salvador Allende. La toponomastica bolognese è un paradigma da studiare per capire la storia, i suoi mutamenti, e per immaginare il futuro. Il futuro per i libri per bambini e per le famiglie nei quartieri periferici non sembra roseo, qui alla casa di Momo, quando la responsabile si ritirerà non sarà sostituita (prossimo giugno) e quindi il servizio è destinato a cessare come è già successo in altre zone della città. Anche gli spazi architettonici andrebbero rinfrescati, era in programma una ristrutturazione, ma poi tutto si è fermato. Lo storico nido Gramsci, invece, è stato recentemente ristrutturato. In questo contesto di incertezza programmatica, i nostri incontri dedicati ai libri proseguono. Ieri abbiamo preso in esame il lavoro di Annette Tamarkin per l'editore francese Les Grandes Personnes.
I volti delle ragazze educatrici, delle dade e quello del giovane stager di scienze della Formazione, un ventenne abruzzese innamorato di John Dewey, si accendevano ad ogni gioco di carta. Dando sfogo ai sogni e ai desideri, abbiamo immaginato un atelier per bambini, genitori, educatori, condotto da Annette, magari all'aperto, nel bel prato antistante il cemento, fra i palazzoni di periferia. La domanda finale prima di salutarci e tornare nel centro di una città, che se è stata modello in passato e che oggi sembra incapace di immaginare il suo futuro, è la stessa da qualche tempo in qua: che fare?
Grazia Gotti


mercoledì 6 marzo 2013

Un libro un Paese


Tomi Ungerer ha dedicato all'Irlanda, paese nel quale ha vissuto per molto tempo, il libro L'uomo della Nebbia, pubblicato in Italia da Electa Kids.
La storia è molto semplice: racconta  di due giovani fratelli che da soli, con la barchetta che il babbo ha costruito per loro, si avventurano nella Baia.
La trama lineare, archetipica, si snoda attraverso i punti classici che contraddistinguono le storie di avventura e di iniziazione. L'elemento del meraviglioso, rappresentato dall'Uomo che governa la macchina della nebbia, entra nella storia con semplicitá, chiarezza, mantenendo però la sua forte carica di mistero. Le atmosfere sono rarefatte, fiabesche, mentre l'epilogo è fortemente realistico, una bicicletta, un sacco di patate e i volti del popolo che ascolta le storie, le racconta, trasformandole, modificandole alla bisogna. E da ultimo, il colpo di ironia, di rovesciamento che sempre nelle storie di Ungerer è lecito aspettarsi. Ecco, dopo tante storie di Ungerer, il piccolo lettore si fa una robusta idea degli ingredienti necessari ad una buona storia e diventerà un lettore dal palato fino.
Grazia Gotti

martedì 5 marzo 2013

Bologna Children's Book Fair



Tutti ci stiamo preparando alla cinquantesima edizione della Bologna Children’s Book Fair e giorno dopo giorno apprendiamo anticipazioni dei programmi, delle feste, delle presentazioni, delle mostre. E’ un anno speciale perché si tratta della cinquantesima edizione. La stampa locale ha cominciato a preannunciarla e a seguito della prima conferenza stampa sono usciti diversi articoli, uno dei quali è balzato nelle pagine nazionali e riguarda Daniel Pennac al quale sarà conferita una laurea  honoris causa in Pedagogia. Fra le altre notizie ne appare una che necessita di una smentita. 
Si legge che la fiera fu opera di Antonio Faeti e delle “studiose” della Giannino Stoppani.
Saremmo ben vecchie se così fosse, anzi non saremmo più! In realtà una delle mie prime frequentazioni risale all’anno del venticinquesimo. Di quell’anno ricordo la festa “argentea” a Palazzo Albergati, una bellissima dimora nei dintorni di Bologna dove la Fiera invitò tutti i suoi clienti. E’ molto interessante la storia di questa fiera e penso che sarà istruttivo leggere il frutto della ricerca storica che è stata commissionata. A me piace molto la storia e in particolare mi interessa la parte di storia della Fiera che mi manca, dalla sua nascita fino al momento in cui l’ho potuta scoprire e frequentare. Fa impressione ritornare ad un tempo nel quale in contemporanea con questo evento, fuori in città c’erano i carri armati parcheggiati lungo i portici. C’è una bellissima testimonianza nel libro di una autrice-illustratrice inglese, Shirley Hughes, che racconta di come si dovettero barricare negli alberghi. Era la primavera del 1977, noi eravamo per strada, gli elicotteri sopra la testa e i lacrimogeni in Piazza Maggiore. Shirley, nata nel 1927, aveva proprio quell’anno vinto la Kate Greenaway Medal e la rivincerà 26 anni dopo nel 2003. Io la scoprirò solo sul finire degli anni Ottanta, me ne innamorerò e diventerà l’autrice preferita del mio cucciolo, nato nel 1993. Una straordinaria disegnatrice e una finissima conoscitrice dell’animo infantile. Mi piacevano anche i segni nuovi, i fumetti, il rock, il cinema ed ero molto legata alla cultura vivissima della mia città. La Fiera era lontana da tutto ciò. Fondata nel 1964, frutto di istanze  pedagogiche, culturali ed economiche, nacque come una sorta di Festival che si teneva a Palazzo del Podestà, ed era poi cresciuta sino a diventare il più importante appuntamento mondiale per il mercato editoriale. In certi anni era stata anche contestata da personaggi come Antonio Faeti, Eugenio Barba, Gianni Rodari, i quali pensavano, forse, che dovesse essere un’occasione anche per i bambini. Lo pensano ancora in molti e da ultimi gli Svedesi che, sempre stando ai giornali, in conferenza stampa si sono chiesti come mai un evento così importante sia precluso ai piccoli.
Io ho sempre trovato molta chiusura nell’establishment. All’inizio, quando con spirito collaborativo mi presentai con le tavole di Lorenzo Mattotti sotto braccio per suggerire una mostra del suo Pinocchio (1986), non suscitai interesse. Di lì a poco, nel 1989, invitammo di nuovo l’establishment all’inaugurazione di una memorabile mostra per bambini al Museo Archeologico, inaugurata dal Prof. Giovanni Maria Bertin, il Maestro di Faeti, dedicata al lavoro di Lisbeth Zwerger che venne a Bologna in gennaio e ritornò nello stesso anno a marzo in fiera a prendersi l’Hans Christian Andersen. L’establishment ci guardava con circospezione, e così è sempre stato. Oggi, nel nostro trentennale, la distanza è ancor più marcata. Chissà perché?
Noi siamo sempre le stesse, quelle che con fiducia andarono con le tavole di Lorenzo sottobraccio e nel 2000 a proporre Fieri di leggere, una manifestazione rivolta al pubblico dei ragazzi, al quale per molto tempo nessuno aveva più pensato. Ricordo Elena Pasoli alla conferenza stampa della prima edizione di Fieri di leggere. Seduta fra i rappresentanti stranieri in città, Maison Fançaise, Goethe Institute e British Council, da noi invitati a partecipare alla creazione di un nuovo evento, ringraziò per questa bella idea che alla Fiera “non costava nulla” e che risolveva la mai sopita questione di un appuntamento non accessibile ai  bambini. 
Grazia Gotti che nel 1964 aveva 13 anni

lunedì 4 marzo 2013

Suoni, ritmi, caratteri e figure



Oggi all’ISIA di Urbino Michele Ferri condurrà un workshop sul rapporto musica e segno, rivolto a futuri illustratori. Michele Ferri è diplomato in violino al Conservatorio di Pesaro, è illustratore di rara sensibilità, è pittore. I ragazzi che seguiranno questo percorso dovranno cogliere, contemporaneamente, il ritmo delle figure e quello delle note, e mettere in pagina il suono delle emozioni, dei sentimenti, delle cose. Il suono delle cose, The sound of things, è anche il titolo del bel libro di William Wondrinska, in catalogo per Corraini, 
Era il 1955 quando Wondrinska ideò e realizzò questo libro. Il libro era un segmento del progetto di tesi che stava elaborando alla facoltà di Design dell’Università di Yale.
Erano anche gli anni della guerra in Corea che vedeva l’esercito americano impegnato su quel fronte. Il luogo di destinazione del servizio di leva per Wondrinska fu appunto Seul.
Il suono delle cose riapparve, come libro, alcuni anni dopo, in altro formato, rispetto a quello scelto dall’editore oggi.
Un libro in cui i suoni prendono corpo attraverso la scelta di caratteri che ne rappresentano la forza o la lievità, l’insistenza o l’effetto deflagrante, la potenza o l’urgenza.
Pochi colori, una regia perfetta nella messa in pagina, un gioco visivo colto e divertente del grafico e illustratore americano, riconosciuto come uno dei grandi designer della storia del ‘900.
Silvana Sola


venerdì 1 marzo 2013

Vento



Di grande formato eppur leggero e lieve, In cerca del vento, opera di Lindsey Yankey, ci trasporta in una dimensione interiore e di partecipe adesione al mondo esterno. Senza vento, tutto è immobile, sospeso, e il nostro animo si dispone alla poesia. “ Dolce e chiara è la notte e senza vento”. “ Me ne andrei dove il vento mi baci”, fra Leopardi e Penna mi muovo fra le pagine di questo picture book guidata dall'uccellino blu e mi soffermo ad osservare un soffione immobile, un aquilone in stato di quiete, un'altalena che non s'impenna, panni stesi, sciarpe al mercato con le frange immobili, nessun frusciare fra le tende, muti i sonagli sulla culla. Alla ricerca del vento l'uccellino azzurro intanto sale, sale in cima al tetto più alto, la cupola del campanile, il punto più alto che avesse mai raggiunto con le sue ali. “Eletrizzato e compiaciuto, spiegò le ali, titò su la testa, e proprio quando stava per prendere il volo sentì qualcosa. L'uccellino sentì un lieve fruscio tra le piume e prese il volo nel vento”. Bello, poetico, tenero, un piccolo bildung roman per piccoli che evoca cose grandi.
Grazia Gotti